Conoscete l’iniziativa Lascia un libro, prendi un libro?

L’iniziativa si propone di portare le persone ai libri, non viceversa e credo che sia un’idea grandiosa!

La prima volta che mi sono imbattuto in un libro lasciato “per caso” tra le mie mani avevo circa 17 anni ed ero alla mia prima esperienza all’estero.

Mi trovavo a Londra e una libreria pubblica stava dismettendo parte della loro raccolta, per far posto a nuovi libri. Come iniziativa promozionale, alcuni addetti avevano messo un banchetto fuori all’ingresso e regalavano libri ai passanti. I libri erano scelti a caso, con una mano infilata nello scatolone che prendeva alla cieca. Poi la persona firmava un librone e lasciava una dedica e la sua mail… all’epoca un’iniziativa innovativa, dato che le mailing list e le newsletter erano ai loro albori.

Mi capitò una vecchia copia, fine anni sessanta, di un romanzo rosa. In sostanza fui sfortunato. Lascia quel libro pochi giorni dopo, alla mia partenza, nella biblioteca collettiva della casa studente dove risiedevo per un corso d’inglese estivo.

Dopo quella volta poi mi capitò d’imbattermi in un libro lasciato sul cruscotto della mia auto, circa dieci anni dopo. Ero nell’outback australiano e questo, credetemi, rese la cosa ancora più strana e sorprendente in quanto le persone si potevano contare sulle dita di due mano e le auto su quelle di una. Probabilmente qualche backpacker come me, vedendomi arrivare a questa stazione alla “Dundeen” decise di passarmi il libro con un foglietto che recitava: leggilo e poi lascialo girare!

In quell’occasione scoprii l’esistenza del bookcrossing, ovvero, l’idea di abbandonare libri inseriti in un archivio in rete, su un tavolino di un bar, a una stazione di servizio spersa nel nulla per poi scoprire on line, dove quel libro finisce! Lasciai quel libro nell’aeroporto di Singapore qualche mese dopo. Feci come fece chi scelse me: mi guardai intorno, notai un gruppetto e quando loro erano distratti dai loro bagagli, poggia il libro con il medesimo messaggio che trovai al suo interno. Mi piace pensare che ancora oggi quel libro è in giro per il mondo.

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Purtroppo di queste cose se ne vedono ben poche in Italia ma finalmente qualcosa, da qualche anno, si comincia a muovere!

“Lascia un libro, prendi un libro” parte dal comune di Belpasso, ai piedi dell’Etna, da un amante di viaggi,ambiente e libri. Tre passioni che spesso camminano insieme! La persona in questione è Giuseppe Rapisarda un laureato in Chimica con esperienza in area manager presso multinazionali del settore medicale, che un giorno ha deciso di cambiare vita, per girare il mondo.

È proprio attraverso queste esperienze che scopre il Bookcrossing e le iniziative spontanee di diffusione di cultura attraverso le casette dei libri e decide di replicarle l’esperienza nel suo paese d’origine ma come ogni bella idea, è presto esplosa dilagando in tutta Italia con punti di raccolta presenti in tutte le regioni del Bel Paese.

Ad oggi, “Lascia un libro, prendi un libro”, ha messo in circolo più di 400.000 libri distribuiti in oltre 1.300 punti di recupero dislocati in tutte le regioni italiane! 

Un progetto totalmente gratuito per tutti che si basa su due semplici regole. La prima, non possono essere lasciati libri di testo scolastici o enciclopedie, la seconda, devi lasciare un libro (un romanzo di qualsiasi genere, raccolte di poesie o biografie) per poterne prendere uno.

Permettetemi una piccola nota personale che forse può sembrare ovvia… ma visto mai.
Il libro da cedere non deve per forza di cose essere nuovo, ma non per questo può essere malconcio. Questi punti di scambio non sono pattumiere o luoghi dove mettere libri che non si vorrebbe buttare, ma sono davvero malconci. Chi regalerebbe un maglione che oltre ad essere vecchio, è anche logoro, scolorito e rammendato? Magari c’è qualche libro che ha deluso le vostre aspettative (io ne ho tanti!) ma non per questo significa che sono brutti libri, solo non sono di vostro gradimento. Potreste scambiarli con altri che non conoscete, magari, ringraziando l’attività che si è messa a disposizione facendo anche un piccolo acquisto 😀

Per sapere dove trovare uno dei tantissimi punti di scambio, basta consultare la mappa interattiva google costantemente aggiornata con tutti i punti in cui l’iniziativa è presente.

E se non ci sono libri nel tuo comune?
Allora proponi questa iniziativa al negozio o all’associazione sotto casa tua! L’iniziativa è presente nei luoghi più disparati e totalmente priva di costo per chi aderisce (vengono fornite anche vetrofanie e adesivi di promozione del progetto). Inoltre, non serve chissà quanto spazio. Basta anche uno scaffale o persino una mensola. Per sapere come aprire un punto di scambio libri o per proporlo a qualche conoscente, potete mettervi in contatto con Giuseppe, attraverso la pagina Facebook ufficiale del progetto.

Ma da dove nasce questa idea stupenda delle “casette dei libri”?
Tutto è cominciato nel 2009 (o almeno così sembra) a Hudson, Wisconsin. Qui Todd Bol decise di costruire una piccola casetta in legno e di posizionarla all’ingresso del suo giardino. Lo fece in onore della memoria di sua madre, un’insegnante amante della lettura. Riempito questa prima casetta di libri che aveva in casa, mettendoli a disposizione degli abitanti del proprio quartiere. Non si aspettava chissà che ma l’iniziativa piacque talmente tanto ai suoi vicini, che Bol ha cominciato a costruire altre casette da regalare ai propri vicini. Da lì poi negli anni questa idea è dilagata raggiungendo tutti i paesi del mondo, o quasi, in varie forme e formule.

Cosa aspettate!
Avete bisogno di spazio in casa per accogliere nuovi libri? Ne avete una decina, in buone condizione, di cui potete fare a meno? Benissimo! Guardate la mappa interattiva per scovare se intorno a voi c’è un punto di distribuzione oppure, contattate Giuseppe Rapisarda e con la complicità di un commerciante amico o un’associazione, create un nuovo punto di condivisione!